Arriva al cinema il 7 luglio “Toy Story 3 – La grande fuga”, terzo episodio della fortunata saga con protagonisti i giocattoli Pixar. Questo ultimo capitolo, prodotto dalla Disney e diretto da Lee Unkrich, racconta della consapevolezza sul proprio ruolo che i vecchio giocattoli acquisiscono e sulla quale riflettono. Andy è in partenza per il college, sta svuotando la sua stanza e la madre lo obbliga a scegliere che fare dei vecchi giocattoli. Loro, i giocattoli, già conoscono il proprio destino, da anni Andy non gioca più come lo vediamo fare nella fenomenale sequenza d'apertura (un gioiello di racconto caotico infantile), volubili come sono però rimangono offesi dal trattamento riservatogli e quando un malinteso li fa finire nello scatolone destinato all'asilo di Sunnyside prendono l'evento di buon grado.Solo Woody, testardo, irriducibile e affezionato, continua a credere che il loro posto sia con il padrone. Gli altri lo capiranno quando scopriranno come in realtà Sunnyside sia una prigione dalla quale è impossibile evadere, gestita con pugno di ferro da una congrega di giocattoli feriti dall'abbandono dei propri padroni.
Il cartone Pixar, al terzo capitolo, si dimostra ancora vitale con tanta maturità in più che ne approfondisce la capacità di veicolare messaggi, come i sentimenti dei piccoli giocattoli così forti e volubili allo stesso tempo, puntando forte sul riuscire ad affrontare con più complessità la mitologia della serie, cioè quale sia il rapporto dei giocattoli con i propri padroni.
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